Il Filo di Lu

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Clan del Cigno e del Lupo
Tessitura a telaio celtico

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Web Mistress: Lucia Brandolin
Web Designer: Lisa Misculini
Codice: Html e CSS
Sito attivo da Febbraio 2oo8

Perché Fata Lu?

È da quando sono piccola che il diminutivo Lu mi accompagna, solo che non me ne ero mai accorta.
È iniziato tutto il figlio di amici dei miei genitori… Lui si chiama Flavio e siamo coetanei, frequentavamo la stessa classe all'asilo, alle elementari e parte delle medie. Da piccini piccini lui non riusciva a dire bene il suo nome e si chiamava da solo Fafo, e a me chiamava Lukaia… mi piaceva tantissimo e mi pareva fosse il mio vero nome e, non tanto tempo fa, ho scoperto che kaia in sanscritto vuol dire Verità, quindi il mio nome risultava come Luce della Verità. Purtroppo la verità, quella vera, ai più cioè a quelli che non vogliono o che hanno paura di guardare dentro se stessi , fa molta paura.

Poi è arrivata mia cugina Erica, io e lei abbiamo ben 12 anni di differenza, anche lei quando era piccina, non riusciva a chiamarmi con il mio nome ma per lei ero Lu-Lù. Ancora ridiamo di ciò e ci piace assai.

Poi è arrivata Ivana, nel scriverci i messaggini al cellulare, per risparmiare sugli spazi, ricordandomi degli antefatti, ho iniziato a firmarmi Lu e lei a chiamarmi così!

Questo per quanto riguarda il …LU ma per quanto riguarda la "Fata" la storia è più carina ancora:

da quando ho iniziato a fare Reiki, ed ero molto diversa da ciò che sono oggi, in quanto oggi più consapevole di me stessa, ho incontrato diverse persone che mi facevano notare quanto assomigliassi ad una fata con le ali ancora non dispiegate ma con tutte le mie capacità ancora latenti.

La fata è come una farfalla… entra bruco nella sua crisalide e dopo una trasformazione se ne esce come una splendida farfalla dai mille colori , leggiadra e con la sua presenza allieta chi le sta intorno.

Ecco questa è la mia storia, questa è la mia trasformazione. Ho ancora "il volo basso e radente" ma come il calabrone che non sa che teoricamente non riuscirebbe a volare causa il suo cospicuo peso, io ho disteso le mie ali (distendere le ali vuol dire diventare consapevoli di noi stessi e di conseguenza dei nostri talenti cioè capacità e farle vedere quindi manifestarsi ) e ho iniziato a volare. Non ci avevo mai fatto caso, sono gli altri cioè tutti quelli che mi hanno voluto vedere, che me lo hanno fatto notare e soprattutto io…ho incominciato a crederci!!!

Consiglio a tutte le donne e ai compagni di queste donne il libro:

DONNE CHE CORRONO COI LUPI
della Clarissa Pinkola Estes ed Frassinelli

parla del mito della Donna Selvaggia. Spiega il significato delle storie e come possiamo rapportarcele alla nostra vita, ai nostri vissuti e soprattutto come uscire da certe dinamiche e renderci libere di essere vere e autentiche donne. Ognuna di noi è una storia..la mia è quella del Brutto anatroccolo, è la ferita del non amato che si è trovato a nascere in una casa che non era la sua e nessuno lo accettava per quello che era….

E qui mi ritorna in mente mia nonna Rosa, lei si che mi aveva accettata … mi raccontava le storie all'incontrario…di come la nonna mangiava il lupo ecc mi aveva aperto gli occhi di come il matriarcato avesse mangiato il lupo cioè l'essere selvaggio (selvaggio deriva da Selva che vuol dire originale, autentico) ed io nonostante tutte le mie ferite usando potentemente e semplicemente il mio intuito, ne sia venuta fuori, finalmente vista, riconosciuta e soprattutto accettata per ciò che sono con tutti i miei pregi ed i miei difetti e quindi ora sono qui a ringraziare tutte queste persone…il primo è mio marito Andrea, un lupo solitario e di mare che, nonostante tutte le difficoltà della vita quotidiana, è sempre al mio fianco, sempre pronto a correre con me ed io con lui. È per questo che consiglio il libro anche agli uomini che osano correre con le donne che corrono con i lupi.

E poi via via … Valentina, Donatella, Viviana, Luisa, Rosita, Ivana, Anna,Angela, Rossella,Sabrina, Eliana, Magda, Mirjam, Miti, Nespolalilly e ancora altre persone che ho incontrato ed abbiamo percorso un tratto assieme e poi le nostre vite si sono divise, a volte anche in malo modo, per permettere ad ognuna di noi di proseguire da sole. Ciò è successo anche con il capoclan e consorte (ma non con tutti i componenti) del Clan'z Mac Ajvar, del quale abbiamo fatto parte per un anno, e dal quale abbiamo dovuto staccarci causa incompatibilità di vedute.

Così io e mio marito ci siamo fatti una tenda nostra e le abbiamo dato un nome "Clan del Cigno e del Lupo". Il cigno come animale totemico mi rappresenta e rappresenta pure la storia della mia vita e ovviamente il lupo lo rappresenta a lui. E poi per noi la parola Clan non è solo una parola o una voglia di divertirsi e basta ma rappresenta la nostra famiglia dal momento che esiste da ben 20 anni …cioè da quando ci siamo sposati.

Il clan è inteso come s'intendeva un tempo, infatti clan vuol dire famiglia, i celti vivevano con tutta la loro filosofia di vita, ecco perché , per me, per noi, è un "ritorno al futuro" ed ecco anche spiegata la mia passione per questo periodo storico e come sia giusto riportarlo nel futuro di chi se lo sente far parte di se stesso. Dietro a tutto ciò c'è anche ricerca storica in vari campi…non è solo un voler vivere come un tempo, ma è piuttosto riportare nel qui ed ora i valori che un tempo erano la base di un gruppo di persone, clan appunto, dove ognuno aveva un ruolo e tutti erano accettati prima per ciò che erano e poi per ciò che sapevano inteso come conoscenza. Questa è la differenza cioè il mare tra il dire e il fare…la conoscenza applicata con naturalezza cioè senza sforzo!

Così ho aperto un nuovo spazio nel sito dove troverà "spazio" tutta la parte celtica con le nostre rievocazioni e sperimentazioni su tessitura e tutto ciò che proveremo a fare in un campo storico con un occhio ai nostri talenti, dove mio marito ri-prenderà in mano il "suo" legno, mio figlio Elia oggettistica con il rame e la musica e Lisa con i suoi colori e matite ancora ci sta pensando, e comunque si occupa del sito.

Sempre in questo spazio vi spiegherò anche perché tessitrice e chi erano le parche o le norne celtiche.