Il Filo di Lu

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Il Filo di Lu: tra Arte e Spiritualità

Ciao! Mi chiamo Lucia, ho 43 anni, sono sposata e sono mamma di due dispettose creature ormai cresciutelle, di 10 e 15 anni.

Uso il filo da quando avevo 3 o 4 anni, è mia nonna che mi ha "spinta" verso quest'arte, lei lavorava all'uncinetto, ricordo che non stava mai ferma, quando aveva un po' di tempo si metteva lì con in grembo il suo lavoro e senza guardarlo, parlava con me, mi raccontava le storie all'incontrario e mi diceva "piccola, la vita ti porterà lontano avrai gioie e verserai anche delle lacrime ma se nei momenti tristi ti metterai al lavoro e seguirai il filo dei puoi pensieri lui ti condurrà al cuore, nel tuo cuore e li ritroverai la tua pace perché saprai sempre chi sei e vedrai la tua grandezza, la tua luce".

E così ho fatto, anche quando lei è andata via da questo mondo, io avevo solo 4 anni, ma ho sentito sempre la sua presenza accanto a me. Grazie infinite nonna Rosa, tu mi hai insegnato ad amare, mi hai insegnato che non siamo mai soli, nessuno lo è mai, che la vita va oltre la morte e che le persone, quelle che usano il cuore, rimangono con noi perché sono riuscite ad entrare nel nostro cuore ed è li che rimangono a coccolarci e noi a nostra volta, coccoliamo loro. Così ho cominciato a tormentare mia mamma per farmi vedere come si fa a maglia, uncinetto e ricamo, non la lasciavo mai in pace, l'ho tormentata finché si è decisa, non riusciva, poverina, a capacitarsi come a 4 anni riuscissi a tenere i ferri in mano e mi diceva " ma se non sei capace neanche di pulirti quando vai in bagno, come puoi riuscire a fare a maglia?" ma io glielo fatta vedere come sono stata capace …il mio primo "lavoretto" a guardarlo ora, è ridicolo: 30 punti a legaccio a 3 colori alto si e no 30 cm, a 3 colori perché lei mi dava spezzoni di lana, finito a 15 punti, praticamente un trapezio! Dove fossero andati a finire 15 punti nessuno lo sa, è ancora un mistero!

Ma c'è l'ho fatta così ho preso coraggio ho lottato con me stessa per riuscire, ho lottato di più con la mamma perché quando, più grandicella, insistevo perchè mi comprasse della lana per potermi fare delle cose per me, lei non si fidava credendo che non avrei avuto la costanza di finire, lei non sapeva che io avevo l'asso nella manica… l'insegnamento di nonna Rosa! Così a 8 anni ho fatto una sciarpa bianca tutta a legaccio, non finiva mai, poi ho iniziato, alle medie a farmi le magliette estive e si… quelle non hanno le maniche e poi avanti e avanti ma mi mancavano le rifiniture, ero riuscita addirittura a cucirle a macchina perché non mi piaceva il risultato "a mano" che lasciava decisamente molto a desiderare. Poi ho incontrato Cinzia che mi ha insegnato certi trucchetti ed ora finalmente le mie maglie hanno una forma e soprattutto vengono su misura, sono io che le costruisco, che le calcolo e i giornali mi servono solo come idea per il punto. Così ho fatto con il ricamo, ora so fare l'intaglio, hardanger, punto croce, sfilati. Mi piacerebbe imparare anche il ricamo antico, il macramè mi intriga assai, so che è solo questione di tempo…perché c'è la nonna al mio fianco!!! Non ho mai tessuto a telaio e anche questo mi istiga fortemente!! E poi, 4 anni fa, Cinzia mi ha portata al tombolo …sto frequentando la scuola Merletti di Gorizia (abito a Trieste) e sono al quarto anno, ci vogliono 6 anni per imparare e chi riesce a farcela in soli 6 anni è decisamente abile, perché le regole sono tante… bisogna, per esempio, saper usare le tensioni giuste.

Poi gli ultimi 3 anni si studia storia dell'arte, del costume, del merletto e si impara a disegnare cioè a farsi i disegni da sole. È un grosso impegno, ma per fortuna ho la famiglia che mi sostiene e fa "il tifo" per me, anche se poi rimangono i lavori in casa da fare, porca miseria quelli… non si fanno da soli e non c'è nessun altro che si accorge della polvere che gira... c'è un'unica persona che lo fa: "la fatina della casa" cioè io!!! Ritornando al merletto alla fine dei 6 anni fai un esame di stato, presentando anche una tesina e in cambio ricevi il diploma di Maestra Merlettaia. Non so ancora se lo farò, forse si, nel frattempo vivo, proseguo nell'imparare quest'arte, anche se credo che non sia un pezzo di carta che ti da la qualifica del saper fare, di ciò che sono. Ed è per questo che io uso il cuore perché è quello che mi rappresenta.

Per me il negozio di filati è un "luogo di perdizione", è ancora più stuzzicante che andare ad una mostra di lavori ultimati, che so apprezzare, ma… vedere il filo e… pensare come trasformarlo è qualcosa che fa scattare dentro al mio cuore e alle mie mani… quel piacere di creare… si può definire passione?! Mi sa di si! In tanti anni di lavori c'è chi mi ha fatto i complimenti per ciò che faccio, altri mi hanno deriso, altri ancora non si sono neanche soffermati a vedere o a capire il mio fare… Ora, certe persone possono chiedersi e chiedermi… perché lo faccio? E soprattutto perché lo hanno fatto altre o altri prima di me? Perché veder uscire, creando, qualcosa dalle proprie mani ti da quella certa soddisfazione, dietro al lavoro di per se, c'è progettazione, passione e poi è qualcosa che rimane, non come pulire la casa, che è pur sempre un fare, ma il giorno dopo devi rifare tutto di nuovo. Questi lavori invece rimangono, come lo scialle che mi ha fatto la nonna. E già, tutto ciò è Arte, tutto il lavoro manuale è arte, indifferentemente chi lo fa. Purtroppo negli ultimi secoli non gli si è dato il VALORE VERO che merita ed ancor peggio è stato trattato il lavoro manuale delle donne. Questa forma di Arte-lavoro è stata svalutata solo per un discorso ingiusto di incapacità femminile a fare altro, in realtà questa è una capacità effettiva e utile, infatti una volta non c'erano le fabbriche tessili, ma le donne si! Ed erano proprio loro che, pazientemente e con maestria, producevano un po' di tutto dai merletti, ai tappeti, ai preziosi ricami.

Quante donne, magari di famiglie che non avevano problemi di danaro, se ne dovevano stare rinchiuse nei castelli e l'unica cosa che chiedevano era quello di poter ricamare… E già perché, senza esserne veramente coscienti e consapevoli, andavano ad attivare delle capacità mentali come la focalizzazione, la concentrazione, la meditazione e la contemplazione quindi oltre che alla parte materiale, cioè il produrre, c'era anche una parte spirituale… ciò che oggi, visto che poche conoscono e praticano così intimamente e coscientemente, si cerca di fare, a volte con più difficoltà, tramite lo yoga, il tai ci o con altre arti marziali. Quindi il mestiere manuale non è solo un hobby è molto, molto di più, è anche un qualcosa che da pochi-poche è stato custodito come antica memoria di quell'antico valore interiore, perchè da quel "senso interiore", lavorando, ognuno ne ricava la propria Arte. Mi spiego: siamo in un periodo storico di patriarcato, cioè in questo periodo si da poco valore anzi quasi niente alla donna, basti pensare che al potere ci sono prevalentemente uomini, ma questo è un termine grosso, ci sono maschili.

Dicevo… siamo in un periodo storico dove prevale il "potere su" perché in questo momento l'Umanità sta imparando ad usare il suo 3° chakra, chi lo usa male vuole il potere, ma ci sono due tipi di poteri: il "potere su" cioè quello di manipolare a proprio vantaggio chiunque, quello che ti fa dire "sei in mio possesso, decido io per te e so io quello che è giusto per te" che è evidentemente quello sbagliato e poi c'è il "il potere di" che è il nostro potere interiore, la nostra capacità di fare un qualcosa che lascia spazio alla propria creatività e soprattutto spazio alla creatività altrui riconoscendo il potere e la capacità in quello che ci sta di fronte. Figuratevi che i Maya si salutavano dicendosi IN LAK'ECH che vuol dire SALUTO L'ALTRO ME STESSO! La lieta novella è che tutto ciò sta per finire, cioè sta per finire l'era del patriarcato, che è l'era del ferro, per entrare di nuovo, evviva evviva, nell'era del cuore o dell'oro! Già c'eravamo tanto e tanto tempo fa, ma per fortuna la nostra evoluzione ci ha portato ad evolverci anche spiritualmente. Ecco cosa intendono dire quando sentiamo che ci sarà la fine del mondo! I Maya l'avevano previsto, sta scritto nel computo del loro calendario Maya. Nel fare ciò, nell'evolverci spiritualmente, siamo stati aiutati da tutti quei bambini, poi diventati adulti, indaco e cristallo che a loro volta hanno permesso la venuta di altri bambini come loro e la tanto paventata armageddon ormai non ci sarà più. Quindi non abbiate paura, come ci ha detto il buono e saggio Papa Wojtyla, ma iniziate a guardarvi dentro per intercettare, capire e risolvere le vostre paure perché sono quelle che vi tengono legati e così non riuscite ad essere voi stessi.

Non è solo un mio pensiero, lo trovate scritto su più libri e su vari siti, ma questo è il lavoro che ho fatto con ed in me stessa, se non lo avessi fatto, non sarei qui a scrivere ciò che ho scritto perchè non ne avrei avuto il coraggio. Questo è il percorso che ho fatto con il Reiki, sicuramente non in poco tempo, il tempo non conta quando si cerca la guarigione di se stessi! Ora sono Master-Reiki e posso insegnare anche agli altri come si fa a guarire perché ho guarito me stessa. Questa è la più grande benedizione che un essere umano possa ricevere …riconoscere dentro di se la divinità perché noi veniamo da Dio. Non posso far altro che ringraziare… grazie nonna, ora ho capito veramente cosa volevano dire le tue parole! Ma ritorniamo al filo e all'arte manuale. Rendiamoci conto che chi le usa ha una natura più riflessiva ed introspettiva, ma ciò non è un limite per chi non le usa, non è un demerito, ma può essere un punto di partenza. Allo stesso modo è necessario ora capire che siamo tutti diversi e che portiamo delle differenze cioè ognuno porta le proprie verità, ecco perché è importante riconoscerle e accettarle perché sono tutte verità. Poco tempo fa una mia amica, Valentina, mi ha detto che quando lavoro al tombolo, da quel atto esce un energia intensa, perché si sente la passione cioè l'amore che ci metto e ciò mi ha fatto pensare a quanto io abbia usato questo tipo di lavoro per radicarmi come un albero si radica al terreno, alla nostra Madre Terra.

Questo mi ha permesso di andare avanti, nonostante tutto e tutti e i miei figli, allora bambini, se n'erano accorti, tanto che, quando mi vedevano "stressata e fuori di testa" uno mi portava sul divano e l'altro il cesto dei lavori dicendomi "mamma rilassati" ecco cosa succede… come si va a lavorare nei corpi sottili questo è portare in agio il proprio cuore, fare ciò che ci porta gioia. Rilassarsi vuol dire andare in rilascio, allontanare da te ciò che non ti serve, paure, preoccupazioni e tutto ciò che ti impedisce di essere te stesso. Anche gli uomini usavano il filo… pensiamo alle reti dei pescatori… è da lì che è nato il macramè. Nel nord Europa invece gli uomini, oltre che ad intagliare il legno, facevano il punto croce… chissà se lo fanno ancora?! Il tombolo ha a che fare con l'intreccio quindi anche intrecci di relazioni e Maria Teresa sa bene che cosa vuol dire: le crocette sono state una "scusa" per incontrarci, per iniziare un dialogo, per aiutarci a vicenda a "vivere meglio". Non è fantastico tutto cio?! Sapete che cos'ha anche di particolare il lavoro al tombolo? Ha una musicalità perché i fuselli sono in legno e mentre li muovi il legno scontrandosi produce un dolcissimo, riposante suono… e se poi sei costante nel lavoro si ha un ritmo quindi diventa musica! Ci avete mai pensato… anche quando lavori con i ferri e le punte s'incontrano senti questa musica… la stessa del lavoro a telaio, nel ricamo invece no ma è un spettacolo vedere le ricamatrici "in azione". In questo periodo sto tessendo, a tombolo, i nodi celtici, intanto ho fatto due triskell. Ma di questo ve ne parlerò nella sezione che dedicherò all'interno del mio sito. Come vedete non ho tempo per annoiarmi, sono sempre alla ricerca di me stessa e di rendermi oggi migliore di ciò che ero ieri. E questo è l'augurio che faccio anche a voi che avete avuto la costanza di leggermi fin qui, tempo fa mi è stato detto che io sono nata per portare sulla Terra la mia abnegazione e magnanimità ed io aggiungo…

ricordate che la vera differenza la fa il cuore.

Con il cuore benvenuti nel mio spazio sacro e come ha detto la mia Maestra Reiki Giuliana,

buon viaggio a tutti nella "passeggiata del vivere la vita"!